Qualità dell'intervento
Efficacia e rapidità
Con le tecniche monostrumento a movimento reciprocante e controllo elettronico di profondità si riducono i tempi e le sedute dedicate alle terapie canalari (devitalizzazioni), con massima efficacia e qualità.
Sedute più brevi
Grazie a tecniche monostrumento a movimento reciprocante e controllo elettronico di profonditàLa pulpite
La carie scende in profondità fino alla polpa del dente o "nervo"Cura canalare
Si asporta la polpa infetta per poi sigillare le radiciOtturazione o corona
Se la carie ha provocato una grande distruzione, si rinforza il dente con una corona
Se la carie riesce a scendere in profondità provoca l’infiammazione della struttura più profonda e sensibile del dente: la polpa o ”nervo”. Il dolore diventa acuto e persistente, con peggioramento quando ci si sdraia: la zona è inservibile per masticare. Spesso il male si irradia fino all’arcata antagonista e a organi innocenti (occhio, orecchio, naso, collo) ed è piuttosto refrattaria ai comuni antidolorifici.
In caso di pulpite il dentista prima prescrive al paziente una adeguata terapia medica (antinfiammatori-antidolorifici ed eventualmente antibiotici) poi, cessato il dolore, asporta la polpa o “nervo” infetto, sigilla l’interno delle radici con materiali plastici per evitare la reinfezione della zona; infine passa alla otturazione del dente o al suo rinforzo nel caso in cui la carie abbia provocato una grande distruzione (corona o “capsula”).
Se il dolore irradiato non è più presente grazie alla terapia medica d’urgenza, la cura canalare è indolore grazie alla sicura efficacia dell’anestesia. In alcuni casi addirittura quest’ultima non è necessaria se la polpa è andata in necrosi spontaneamente: il dente infatti può “morire da solo” in seguito ad una carie molto aggressiva.
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